“Monteverdi e Canneto tra monaci della Badia, Paoletti e Carducci”: presentato giovedì 26 agosto in una serata organizzata dal Circolo culturale Badivecchia, è il primo libro che raccoglie e racconta tutta intera la storia ultra-millenaria di Monteverdi, dalla fondazione della Badia del longobardo Walfredo ai primi del secolo scorso. Una storia cui l’autore, Alessandro Colletti, aveva già dedicato in passato studi accuratissimi, alcuni dei quali pubblicati proprio dalla nostra rivista fra il 2001 e il 2004, e che negli ultimi vent’anni è stata messa a fuoco da altre ricerche condotte sugli Archivi storici di Monteverdi, Volterra, Firenze e Praga.
Ora tutto questo lavoro trova finalmente una sintesi, con l’aggiunta di alcune grosse novità. Una riguarda gli Statuti, cioè gli atti fondativi delle due comunità di Canneto e Monteverdi. L’altra, forse la più importante e che occupa una parte significativa del libro, riguarda invece la “saga dei Carducci”, la potente famiglia di proprietari terrieri che dalla fine del Settecento, e per quasi un centinaio di anni, dominò la vita locale. Raccontare questo spezzone di vita locale è stato possibile grazie alla generosa disponibilità dei discendenti della famiglia, i fratelli Nicoletta e Giovanni, che hanno messo a disposizione di Colletti gli archivi privati. Alla famiglia e alla nascita di quella che il libro definisce “la Banca Carducci”, cui si devono – oltre alle proprietà immobiliari – le fortune economiche della casata, è dedicata l’ultima parte del libro. Pagine di grande interesse e di piacevole lettura. Non vi si trovano infatti soltanto dettagliate e precise informazioni sulle vorticose attività economiche dei protagonisti, sui passaggi di proprietà immobiliari o sulle alterne fortune delle famiglie con cui i Carducci avevano rapporti economici. Quel che il lettore ci trova è anche uno spaccato della vita quotidiana dell’epoca, o almeno della vita delle classi benestanti. E’ così che le liste della spesa diventano un riflettore che illumina la tavola, il guardaroba, l’armadietto della farmacia, la biblioteca, le scuole dei figli e i capricci delle signore.
A completare il lavoro di Colletti, in coda al testo ma non ultimi per importanza, ci sono gli stemmi di Monteverdi e Canneto: più ancora degli Statuti, scrive infatti l’autore nella sua introduzione, gli stemmi sono il simbolo dell’identità civica, un simbolo che racchiude in sé, nella sua immediatezza visiva, un sistema di riconoscimento. E’ lì che si condensa quella millenaria storia civile, talvolta contrastata e dolorosa, cui il libro è interamente dedicato.
Il libro, anche in ebook, è disponibile su Amazon al costo di 15 euro oppure contattando l’autore alla mail info@agripratella.com o chiamando al 3394146536.
Giuliana Balletti