Eccoci alla finale, con un compito difficile: individuare i tre migliori oli sugli otto che hanno superato la selezione. Ogni assaggiatore ha di fronte a sé tutti i campioni e deve dare un punteggio per l’olfatto, l’amaro e il piccante. Infine deve assegnare anche un punteggio complessivo che riassume il giudizio complessivo dell’olio, questo per armonizzare i singoli punteggi.
Infatti un buon olio è anche un olio in cui le caratteristiche di fruttato amaro e piccante si fondono senza creare squilibri che possono mettere in evidenza un solo aspetto gustativo: ad esempio un olio fortemente amaro, senza piccante e con pochi profumi risulta penalizzato rispetto ad un altro che presenta caratteristiche, magari meno intense, ma più armoniose.
Agli assaggiatori è stato chiesto di non seguire l’ordine numerico dei campioni e di procedere alla valutazione casualmente, questo per bilanciare l’eventuale senso di assuefazione che potrebbe intervenire dopo alcuni assaggi, anche se si procede alla pulizia della bocca bevendo acqua e mangiando fette di mela verde.
A questo punto il “lavoro” degli assaggiatori è un lavoro in solitudine, lui e l’olio soltanto, tocca all’olio comunicare e all’assaggiatore ascoltare il messaggio. A proposito di ascoltare: nella sala vicina c’erano le prove della Filarmonica di Monteverdi e Canneto della quale abbiamo apprezzato il repertorio e anche… le pause.
Quindi sono stati raccolti i punteggi, condivise le opinioni e per formare la classifica finale dei tre migliori oli è stato necessario fare anche degustazioni suppletive di spareggio, uno contro uno.
Alla fine ecco i risultati:
8° Concorso 2013
“L’olio buono dei poderi”
1° classificato: Riccardo Cassarri – La Chiusa
2° classificato: Luciano Bottai
3° classificato: Amorino Frosoni
La giuria ha inoltre segnalato:
Franco Baldassarri, Loriano Grandi e Piero Moroni.